COME LEGGERE LE ETICHETTE ALIMENTARI

23.04.2021

Le etichette degli alimenti costituiscono la carta d'identità del cibo. Riportano le informazioni sul contenuto nutrizionale del prodotto. Inoltre forniscono una serie di indicazioni per comprendere come gli alimenti contribuiscono ad una dieta corretta ed equilibrata. Saper leggere le etichette alimentari rappresenta un atto di responsabilità verso il nostro benessere e di quello delle persone che mangiano le cose che acquistiamo, poiché ci aiuta ad impostare una sana alimentazione.

L'etichetta alimentare è, per legge, definita come "l'insieme delle menzioni, delle indicazioni e dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono ad un prodotto alimentare e che figura direttamente sull'imballaggio o sulla confezione o su una etichetta appostavi o sui documenti di trasporto".

Lo scopo principale dell'etichetta alimentare è quello di informare il consumatore sulle reali caratteristiche del prodotto. Ciò prevede, quantomeno, una totale chiarezza e il divieto verso qualunque tipo di illusione qualitativa e nutrizionale.

Nel complesso, l'etichetta alimentare completa di un prodotto deve citare obbligatoriamente:

  • Denominazione di vendita
  • Elenco degli ingredienti
  • Termine minimo di conservazione o data di scadenza (durabilità del prodotto)
  • Nome, ragione sociale o marchio depositato, e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore residente nella UE
  • Sede dello stabilimento
  • Quantità netta o quantità nominale di produzione o confezionamento
  • Titolo alcolometrico volumico effettivo per le bevande aventi un contenuto alcolico >1,2%
  • Lotto di appartenenza
  • Modalità di conservazione ed eventualmente utilizzo
  • Quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti oppure se ne è presente uno caratterizzante.
  • I "claims" o indicazioni nutrizionali e sulla salute presenti nelle etichette e nei packaging dei prodotti alimentari come indicazioni che suggeriscano o sottintendano che l' alimento abbia particolari proprietà nutrizionali o salutistiche benefiche per il consumatore.
  • Qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico ancora presente nel prodotto (come nei preincartati) che provochi allergie o intolleranze (se non provocano allergie o non è tossico non è obbligatorio citarlo)
  • Paese di origine e luogo di provenienza
  • La dichiarazione nutrizionale, che deve riportare le seguenti diciture:
    • il valore energetico;
    • la quantità di determinati nutrienti che rientrano nella composizione, i lipidi, i grassi saturi, nonché una dicitura specifica per zucchero e sale.

ATTENZIONE AI CASI DI ETICHETTE TRUCCATE!

A volte l'inganno delle etichette alimentari arriva da quelle che si presentano come le più salutari. Possiamo distinguere principalmente 5 casi:

Spesso i succhi di frutta che si presentano con "poco zucchero", poi ne hanno tanto sotto altre voci, come "estratto d'uva" oppure "purea di mele". La soluzione migliore è quella di acquistare succhi di frutta concentrati, che per legge non devono avere zuccheri aggiunti.

Un altro caso si può verificare ad esempio nel petto di tacchino. Qui una lettura attenta ci consente di capire che cosa davvero contiene questo prodotto che appartiene alla categoria della carne bianca, e dunque meno grassa. Se leggiamo con attenzione, possiamo scoprire che in realtà il petto di tacchino che stiamo acquistando non ha carne al 100 per cento. Ma anche albume d'uovo e amidi.

Nel terzo caso troviamo gli hamburger di soia sono graditissimi e molto ricercati dal popolo dei vegetariani. Peccato che spesso sono fatti anche con quinoa e grano saraceno. Dove sta il trucco a danno del consumatore? La soia è un legume, quindi è molto proteica, mentre quinoa e grano saraceno sono pseudocereali e hanno molti più carboidrati. proprio quelli che magari vogliamo scansare con una ricetta vegetariana.

Quando si parla di cibi "light" o "senza" bisogna sempre capire i grassi e gli zuccheri eliminati come vengono sostituiti per dare sapore al cibo. Basta leggere la lista degli ingredienti con le tabelle dei valori nutrizionali e tutto dovrebbe essere chiaro. Magari scoprite che un cibo "light" è più grasso di uno normale della stessa categoria.

Infine troviamo le mele: diffidate da quelle troppo lucide che piacciono tanto al consumatore inesperto. Per farle brillare, il prodotto più utilizzato è la ceralacca, una resina secreta da un insetto. Non è tossica, ma difficile da digerire. E inoltre non compare in etichetta in quanto non è considerato un additivo ma un coadiuvante tecnologico. E quindi non c'è obbligo di segnalazione. 

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia